Questa piccola storiella scritta da una pedagogista può essere un buon modo per iniziare a spiegare ai vostri bambini cosa sta succedendo e che cos’è il coronavirus (covid-19). Anche per i bambini, come per noi adulti, tutto ciò che non ha un nome e una forma può far paura e generare forte ansia e preoccupazione. Con questa piccola storiella il coronavirus assumerà una qualche forma (quella di puntino) e si capirà qual è il suo scopo (governare su tutto e su tutti imponendo le sue leggi ferree: non uscire di casa, non abbracciarsi, non dare baci, non stare con gli altri ecc...). Questo per i bambini può già essere un elemento che rassicura perché da loro la possibilità di comprendere quanto sta accadendo. Nella seconda parte della storia si scopre però che esistono degli strumenti per combattere questo “nemico”, che quindi adulti e bambini hanno delle risorse per far fronte a tutto quello che st succedendo e che alla fine la battaglia potrà essere vinta. Questo sicuramente è l’aspetto più ottimistico e rincuorante che rassicura i bambini e non li fa sentire impotenti.
Aggiungerei però un altro elemento che nella storia non emerge: alcuni bambini più di altri (come del resto anche ragazzi e adulti) per loro esperienze di vita e per struttura caratteriale e temperamentale sono più fragili di fronte a eventi di questo tipo. Possono riattivarsi il loro ansie di separazione, angosce di solitudine e abbandono. Questo è un elemento importante da tenere presente e che con i bambini può essere affrontato attraverso la lettura di alcune storie che più di altre affrontano tali argomenti ed evocano tali vissuti sostenendo comunque la speranza e il “lieto fine” (I tre piccoli gufi di Martin Waddell).
In alternativa un buon modo per parlare di quanto sta succedendo può essere scrivere una storiella con i vostri bambini: potete suggerire ai bambini di raccontare e disegnare una storiella su chi è questo virus, come se lo immaginano e cosa fa alle persone e al mondo. Se i bimbi hanno piacere voi genitori potete aiutarli, o mettere per iscritto al posto loro, quello che vi raccontano. Disegni e storie potranno poi essere condivise con il resto della famiglia ma anche maestre e per i bambini che ci conoscono e che aspettiamo di rivedere quanto prima anche con noi quando ci rincontreremo ed essere un buono spunto per parlare di quanto è accaduto.